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SOLO IL 20% DEI CONSUMATORI SI FIDA DELLA SICUREZZA DEI CIBI

2020-10-15 20:25

Francesco

SOLO IL 20% DEI CONSUMATORI SI FIDA DELLA SICUREZZA DEI CIBI

Tra i principali motivi di preoccupazione riguardo la sicurezza alimentare i consumatori intervistati citano la cucina dei ristoranti....

Tra i principali motivi di preoccupazione riguardo la sicurezza alimentare i consumatori intervistati citano la cucina dei ristoranti, l’igiene del personale di sala, la paura di focolai di origine alimentare, e i danni da alimenti contaminati, come anche i rischi da cibi e bevande ritirati dal mercato. Parlando di ‘cibo’ i consumatori sono generalmente inflessibili: circa 6 su 10 non andrebbero mai più in un ristorante se dovessero contrarre una malattia di origine alimentare o un’intossicazione alimentare. Poco più dell’80% degli intervistati poi ha affermato che le aziende hanno un ruolo importante nell’implementazione di soluzioni per la sicurezza alimentare e una responsabilità etica nel garantire il trattamento sicuro degli alimenti. La maggior parte dei consumatori (70%) ha inoltre affermato che è importante sapere come vengono preparati e trattati i prodotti e quali gli ingredienti utilizzati, mentre il 69% concorda sul fatto che è altrettanto importante conoscerne la provenienza.

 

Dati i recenti incidenti e grazie alla generale maggior attenzione a salute e benessere, non sorprende che sia i consumatori che i decision-maker del settore mostrino un grande interesse per l’origine, la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari.

 

Tuttavia, non sempre i utenti finali e responsabili aziendali si trovano d’accordo. Quasi 7 decision-maker su 10 (69%) ritengono che il settore sia pronto a gestire la tracciabilità e la trasparenza degli alimenti, mentre solo il 35% dei consumatori la pensa allo stesso modo. Inoltre, appena il 13% dei consumatori ritiene che l’industria sia oggi assolutamente pronta a gestire la tracciabilità alimentare e indicare chiaramente il percorso del prodotto lungo la supply chain, contro il 27% dichiarato dai decision-maker.  

 

Questa non è però una considerazione destinata a chiudersi a breve termine poiché il 51% dei decision-maker del settore ritiene che, tra cinque anni, soddisfare le aspettative dei consumatori sarà comunque impegnativo. 

 

“I risultati del nostro studio mostrano che mentre l’industria sta adottando misure per garantire una filiera più trasparente, è necessario fare di più per aumentare la fiducia dei consumatori e migliorare la tracciabilità degli alimenti,” commenta Mark Wheeler, Director of Supply Chain Solutions, Zebra Technologies. “Le aziende hanno naturalmente molte più informazioni a loro disposizione e dunque, per accrescere la fiducia dei consumatori riguardo le fonti di approvvigionamento, hanno oggi la possibilità di fornire loro l’accesso alle stesse informazioni.”

 

 

La ricerca ha comunque evidenziato una nota positiva: il ruolo che la tecnologia può svolgere nel colmare entrambe queste lacune sia nel breve che nel lungo termine. La stragrande maggioranza (90%) dei decision-maker riconosce che gli investimenti in soluzioni a supporto della tracciabilità possono offrire un vantaggio competitivo consentendo loro di soddisfare le aspettative dei consumatori. Alla domanda sui principali vantaggi che le soluzioni tecnologiche di controllo e tracciabilità garantirebbero, quasi 6 decision-maker su 10 citano la riduzione del rischio grazie a un corretto trattamento, trasporto, stoccaggio dei prodotti, con relativo monitoraggio della deperibilità. Il 41% dei decision-maker del settore ha poi dichiarato che i tag RFID migliorano la tracciabilità degli alimenti lungo la supply chain più di qualsiasi altra tecnologia, anche se solo il 31% attualmente li utilizza.

 

Anche i mobile computer, le stampanti termiche e le etichettatrici portatili di codici a barre, gli scanner robusti e le stampanti di etichette e cartellini speciali saranno elementi chiave per conquistare la fiducia dei consumatori e fornire loro informazioni più trasparenti. Il 90% circa dei decision-maker intervistati prevede di utilizzare mobile computer con scanner, palmari rugged con scanner, lettori di codici a barre robusti e etichettatrici portatili con codici a barre/stampanti termiche entro i prossimi cinque anni per gestire e monitorare digitalmente i prodotti alimentari e le relative informazioni.


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Edited by Valerio Semeraro